Mentre giungono le suggestive immagini fotografate da un team di ricercatori coordinato dalla University of Arizona che mostrano la nascita di un nuovo pianeta nell’orbita intorno alla stella LkCa 15 a circa 450 anni luce dalla Terra…
…vari siti internet mostrano il nostro mondo facendo vedere dove e quanto è insanguinato di morte, atrocità e terrore: mappamondi impressionanti, terribili e terrificanti come quello in cui, incrociando i dati di Global Terrorism database e Wikipedia, Riccardo Saporiti su CartoDB – vittime dell’ISIS evidenzia dove cadute oltre 12 mila persone e quali sono gli obiettivi maggiormente colpiti. Confrontando le diverse prospettive, inoltre, si nota la relazione tra gli stati e territori in cui sono in svolgimento guerre, conflitti bellici e offensive militari e terroristiche che mietono vittime innocenti, soprattutto tra la popolazione inerme e indifesa, e i paesi in cui si focalizza l’interesse dei principali paesi esportatori di armi. Tra i quali anche l’Italia, dove – nonostante la legge 185/90 ne vieti l’esportazione in paesi in cui è in corso un conflitto armato – commercia armi e armamenti con 123 paesi del mondo ( un giro d’affari che nel luglio 2015 è stato stimato ammontare a 54 miliardi di euro di autorizzazioni e 36 miliardi di controvalore per effettive consegne) e proprio la Francia, dove proprio pochi giorni prima dell’attentato di venerdì 13 scorso il delegato generale presso la Commissione Difesa , Laurent Collet-Billon, annunciava che la vendita di armi e armamenti nel 2015 ha fatto registrare nel paese un bilancio economico nazionale molto “positivo ” (il miglior risultato degli ultimi 20 anni, anche migliore dei risultati del 2009 / 8,16 miliardi e del 1998 / 8,18 miliardi, grazie soprattutto ai contratti firmati con Kuwait e Arabia Saudita, che hanno ridotto il deficit del budget nazionale e permesso di salvare migliaia di posti di lavoro – notizia su LK – LinKiesta).
Panoramiche sui cui riflettono molto gli “osservatori”, in particolare gli analisti dei servizi di intelligence e sicurezza, e che destano la preoccupazione anche di molte persone, tantissime in tutto il mondo. Soprattutto le moltissime che hanno aderito all’appello di UNICEF e nella Giornata Mondiale dei Diritti dei bambini e degli adolescenti hanno partecipato alla planetaria “catena di solidarietà” con iniziative e inviando propri messaggi sulle reti mediatiche #indigniamoci e #FightUnfair, inoltre le molte – sempre di più – che sostengono la campagna UNITE 4 HERITAGE lanciata da UNESCO in tanti modi diversi, tutte con il proprio coinvolgimento nelle 7 azioni indicate, in particolare organizzando iniziative di sensibilizzazione e producendo materiali che arricchiscono il patrimonio di opere d’arte e cultura, documenti e immagini con cui costruire la CULTURA DELLA PACE.
Ad esempio, lo scritto dal titolo Alimentare l’umanità di Giovanna Ceccherini, ambasciatrice della Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento a Nicotera, che ricorda il ruolo svolto dalla << dieta alimentare condivisa tra le popolazioni del Mediterraneo … un bene comune … molte eredità: territori salubri, coltivati con tecniche sostenibili per produrre cibo in abbondanza, e ricette di cucina per la preparazione di alimenti con cui nutrirsi bene, in modo sano e salutare, alimentando anche la (nostra) ‘natura umana’, e umanità >> e il convegno organizzato a Venezia dal 26 al 28 novembre prossimo sul tema Il Patrimonio culturale – Scenari 2015 che, allargando “l’attenzione anche alle alternative di azione offerte ai soggetti – intesi che siano come individui, come gruppi e comunità, come istituzioni, come imprenditori – e alle concrete possibilità di individuare, sperimentare, sviluppare, nuove forme partecipative”, affronta alcune questioni e problematiche effetti collaterali delle devastazioni belliche e discute sul “ruolo che il patrimonio esercita nei moderni conflitti: nel disordine della globalizzazione, la sua distruzione si carica di una rinnovata valenza negativa, che è insieme programmatica e simbolica, come distruzione della identità e della memoria dell’altro”.