La nebbia a gl’irti colli / piovigginando sale, / e sotto il maestrale / urla e biancheggia il mar … la celebre poesia “paesaggistica” fu pubblicata da Giosuè Carducci nel supplemento del dicembre 1883 su L’Illustrazione Italiana (qui la copertina del n° 3 – 1897 della rivista che, con il disegno di Achille Beltrame, raffigura Carducci mentre pronuncia il discorso sul Tricolore nell’atrio del Palazzo Municipale di Reggio Emilia) e in seguito inserita nella raccolta Rime nuove stampata nel 1887. Il titolo della poesia spiega che le sue parole descrivono un momento colto in una giornata molto particolare, l’11 novembre, nel calendario ricorrenza di SAN MARTINO e “capodanno contadino”, il giorno in cui si stipulavano gli accordi e contratti tra proprietari terrieri con mezzadri e braccianti.
Una data che, nell’iconografia della memoria storica, rievoca anche i traslochi dei lavoratori che, con l’ingaggio, avevano alloggio nelle cascine e nei casolari delle tenute di cui coltivavano i campi, gli orti e i boschi. Un’immagine del mondo rurale in un tempo ora lontano, un passato ogni giorno sempre più remoto… eppure ancora attuale. Immagini del lavoro agreste e che, dai campi alle officine, è la vita quotidiana in fabbriche e uffici, ovvero l’argomento di un convegno che, proprio nella data dell’11 novembre, raduna a Milano cineasti, cineoperatori, registi, sceneggiatori e attori impegnati nella documentazione storiografica del lavoro nel mondo.